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ricetta

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scondi

- Chirashizushi

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crostini

shitake

Mettere i funghi Shitake nell’acqua (mezzo litro abbondante) per circa 15-20 minuti per ammorbidirli. Quando diventano morbidi asciugare l’acqua e tagliare ed eliminare la parte dura del gambo. Tagliare il resto in fettine sottili. Non buttare l’acqua ma filtrarla perché verrà riutilizzata in seguito. Pulire la carota e tagliarla in fettine della grandezza di quelle degli Shitake.In un pentolino mettere l’acqua utilizzata per gli Shitake, le carote e gli Shitake stessi. Aggiungere due cucchiaini di zucchero, un cucchiaio di Shoyu, un cucchiaino di Mirin, un pizzico di sale. Su fuoco medio lasciare cuocere per 10 minuti. A fine cottura lasciar riposare nel liquido. In un altro pentolino mettere a bollire l’acqua e a bollitura raggiunta aggiungere una presa di sale. Aggiungere i gamberetti. Una volta cotti passare tutto in un recipiente con acqua fredda. Lo stesso procedimento dei gamberetti verrà utilizzato per preparare i fiori dei broccoletti.In una ciotola mischiare due uova, un cucchiaino di Shoyu, mezzo cucchiaino di zucchero, un cucchiaino di Mirin e un pizzico di sale. In una padella versare un po’ di olio di semi ad ungerne la superficie. Accendere il fuoco e con la padella calda versare uno strato sottilissimo del preparato nella ciotola appena a coprire la superficie . Se girando la padella sul fuoco oltre allo strato che si cuocerà immediatamente dovesse rimanere ancora del liquido, recuperarlo versandolo nuovamente nella ciotola. Andremo quindi a realizzare una sottilissima “crèpe” poco più spessa di un foglio. Appena cotta togliere dalla padella e adagiare su un piatto. Ripetere l’operazione fino ad esaurire il liquido nella ciotola. Una volta che la “crèpe” si sarà freddata, arrotolarla su sé stessa e tagliarla fina come se si tagliasse una verdura “alla julienne” formando così tanti “filetti”. Questo modo di preparare le uova si chiama Kinshitamago. In un pentolino versare 200 cc di aceto di riso, 90 gr zucchero e 30 gr sale. Su fuoco basso girare fino a quando non si scioglie lo zucchero. Questo è il Sushizu, l’aceto che sta alla base di ogni tipo di Sushi. Ne avremo preparato così in quantità abbondante rispetto agli altri ingredienti della ricetta ma questa è al quantità minima per poterlo preparare adeguatamente e in caso aggiungerne a piacere. Mettere il riso lavato e poi cotto al vapore in un recipiente largo e basso per farlo raffreddare (è possibile anche aiutarsi con un ventaglio mentre si separa e dispone il riso nel recipiente) e una volta freddo versare con un cucchiaio (circa 3 cucchiai e mezzo) l’aceto Sushizu che abbiamo preparato su tutta la superficie e contemporaneamente mischiare delicatamente. Questo è lo Shari, ossia il riso che si utilizza comunemente per preparare ogni tipo di Sushi. Disporre su un piatto o in una ciotolina una porzione di riso per Sushi e aggiungere sopra i gamberetti, gli Shitake, le carote, i fiori dei broccoletti, le uova preparate a Kinshitamago e alcune strisce di alga Nori (prima però passare il foglio di alga essiccata sopra ed a una certa distanza dal fuoco per renderla leggermente croccante). A piacere è possibile anche insaporire ulteriormente il tutto aggiungendo un po’ dell’acqua della cottura degli shitake e delle carote.
 
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